L'istruttoria
dell'AGCOM è un fulmine a ciel sereno nel sistema assicurativo italiano: assicurati,
agenti, assicuratori.
Intempestiva, perché emessa alla vigilia
della ripresa delle relazioni industriali tra agenti e compagnie interrotto da
oltre 7 anni.
Inefficiente, perché con la presunzione di
voler salvaguardare gli interessi dei consumatori avvantaggia le lobby
bancarie-assicurative, le quali devono portare in utile molti euro da troppo tempo investiti nella
distribuzione diretta.
Irreale perché risponde dopo 6 anni
ad un esposto presentato il giorno dopo la legge Bersani da un veterosindacato
che con appena 1/3 degli Agenti iscritti rappresenta
solo una parte degli interessi della categoria, e in uno scenario normativo
che nel frattempo si è modificato,complicato, sovrapposto a quello esistente.
Contraddittoria perché solleva dubbi su una
contrattazione di 2° livello favorita, pilotata per non dire voluta dal mancato
rinnovo dell'ANA 2003.
Con
accordi integrativi nati, per quanto era possibile, a difesa e in
contrapposizione di strategie vecchie, anacronistiche.
"Molte
delle consuetudini del management moderno derivano dall'età industriale, concettualmente
portata a considerare le persone una spesa e le macchine un bene per il sistema
produttivo, imperniata nella filosofia motivazionale del bastone e della
carota, della pianificazione centralizzata del budget, in cui i trend sono
estrapolati dal futuro e le gerarchie e le burocrazie vengono create per
spronare a fare numeri. Un
processo reattivo, obsoleto che produce la cultura della ruffianeria..."
(fonte
Stephen R. Covey - L'ottava regola)
In
conclusione e a mio parere, l'intervento dell'Antitrust è solo l'ultima conseguenza
della fratricida quanto inutile convinzione che il plurimandato debba essere un
obbligo, e cancella la libertà e il diritto degli interessati a scegliere
secondo le proprie attitudini, opportunità o formazione professionale.
Cade
l'autodeterminazione e il diritto di ogni individuo ad esercitare la propria
libertà d'impresa.
Mette
a disagio l'intero settore dell'intermediazione agenziale a totale vantaggio
dei canali distributivi diretti, con ripercussioni sulla filiera occupazionale
dei circa 300.000 addetti nel settore dell'intermediazione assicurativa, e
conseguentemente anche sul comparto dei dipendenti delle compagnie, cancellando,
in questo modo, qualsiasi tutela nei confronti dei beneficiari veri dei servizi
assicurativi. Il cliente-consumatore.
Quì
si gioca con il capitale umano, sociale, con la vita delle persone.
La
gestione diretta del cliente, così come avviene con i canali bancari-finanziari,
è il vero obiettivo delle lobby bancarie-assicurative.
L'intermediario
rappresenta l'ultima frontiera che li separa dal cliente.
L'Agente
di assicurazione è e rimane l'unico in grado di tutelare il consumatore dal
rischio dell'intermediazione di massa poco professionale, anonima, fatta di
numeri verdi, codici, IBAN, dissuadenza.
L'istruttoria
dell'Antitrust, invece di rallentare le aperture di dialogo tra Associazioni di
categoria e ANIA, potrebbe essere il propellente per accelerare il rinnovo
dell'accordo ANA scaduto da troppo tempo.
Un
nuovo Accordo Nazionale Agenti, che recepisca le recenti normative,
risolverebbe definitivamente le mille tensioni e contraddizioni irrisolte
dall'entrata in vigore delle stesse e toglierebbe
ogni motivazione all'Antitrust di proseguire l'istruttoria.
Chissà
che poi non ci si possa concentrare sulla vera liberalizzazione del mercato,
con prodotti innovativi, semplici e chiari da consentire finalmente al
consumatore la libertà di scegliere sulla base delle garanzie prestate e dei
servizi erogati, con una lotta senza condizioni alle frodi, al contrasto agli
oligopoli fornitori di servizi (fornitori ricambi auto) e alle concentrazioni
societarie, vigilando sul rispetto all'obbligo a contrarre disatteso dalla stragrande
maggioranza delle compagnie dirette.
Le
soluzioni diventano sostenibili e durature nel tempo se salvaguardano gli
interessi in gioco (utenti, operatori, società) e rinunciano alle posizioni da
mantenere.
L'eterno
confronto tra INTERESSI e POSIZIONI.