giovedì 29 marzo 2012

QUEL MISTERO DELLE LIBERALIZZAZIONI

Non sembra vero, ma in questi ultimi giorni ci si trova per incontrarsi, per conoscersi, per confrontarsi, per parlare. I molti Massimi Congiu hanno permesso altrettanti piccoli miracoli, inaspettati in un tempo caratterizzato dalla prevaricazione arrogante delle idee, da iniziative propagandistiche di chi preferisce affrontare le liberalizzazioni procurando disagio ai colleghi che non sono d’accordo.
Le soluzioni a situazioni di criticità si costruiscono prendendo in considerazione le idee di tutti gli interessati.
Organizzare eventi facendo incontrare le opinioni della quasi totalità degli attori è di per se un grosso successo.
Per fare un esempio che possa rendere meglio l’idea di quello che intendo dire, pensiamo al cinema. Al cinema ci andiamo per il piacere di condividere, con una molteplicità di persone, in uno stesso luogo, sensazioni, sentimenti, avventure, drammi, amori e quant'altro.
All'uscita della sala ognuno di noi, spettatore, racconterà l'episodio che più gli è rimasto impresso, che più l'ha colpito. Ognuno racconterà e parlerà solo di quello che l'ha attratto maggiormente. Non riusciremo a trovare mai due opinioni identiche. Ognuno racconterà il film a modo proprio.
L’importanza di armonizzare le idee degli altri rispetto alle proprie esprime la ricchezza di una visione completa sugli eventi.

Se da una parte si comincia a intravedere come mettere insieme le energie di tutti, adesso abbiamo il dovere di capire cosa sono le liberalizzazioni.

L'dea che il monomandato sia la causa alla domanda anaelastica, un ostacolo alle liberalizzazioni del mercato assicurativo, ha sviato l'attenzione sulle motivazioni reali.

Le liberalizzazioni del mercato assicurativo si affrontano approfondendo e risolvendo le situazioni che impediscono una sana concorrenza:

1 - la forte concentrazione delle compagnie – oltre l’85 % delle società hanno amministratori comuni o comunque riconducibili a tutti Mediobanca (vedi audizione antitrust del 29 settembre 2010) -;

2 - le compagnie autorizzate al ramo RCAuto che abbandonano i territori con maggiore criticità, conseguono vantaggi competitivi rispetto ai loro concorrenti disattendendo agli obblighi normativi (obbligo a contrarre);

3 - la poca chiarezza delle garanzie prestate nel contratto impedisce al contraente/assicurato di scegliere quello più adeguato alle proprie esigenze;

4 - il CARD, aumentando i costi dei sinistri, disincentiva le compagnie a diminuirli al punto che perdono interesse anche nella lotta alle frodi;

5 - i costi dei sinistri lievitano anche per i prezzi dei ricambi esageratamente alti in quanto l'intero mercato italiano, in regime di oligopolio, è controllato da solo 4 società.